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Wandré La chitarra del futuro
domenica 14 giugno ore 17.00
come suonano le "chitarre del futuro"? live con Marco Ballestri e la New Concept live band: Andrea Clementini (chitarra solista e voce), Giovanni Lambertini (chitarra ritmica e cori), Carlo Bettini (basso e cori), Giovanni Flori (batteria e cori) interventi performativi di Manzo Prosegue fino all'8 settembre la mostra Wandrè La chitarra del futuro dedicata alla riscoperta dell’incredibile figura di Antonio "Wandrè" Pioli: partigiano, capomastro, artista eclettico e tanto altro, è stato senza dubbio il liutaio più rivoluzionario del secolo scorso, ma anche uno dei geni italici più misconosciuti (almeno in patria), mentre all’estero artisti, collezionisti e architetti si contendono i suoi strumenti, oggetto di culto e venerazione. Ma siete curiosi di scoprire come suonano queste "chitarre del futuro"? Allora non perdete il live della New Concept Live Band che da anni suona chitarre elettriche, bassi e contrabbassi originali del liutaio reggiano, che al Museo della musica potremo sentire su amplificatori Davoli d'epoca. La band, assieme al biografo di Wandrè e curatore della mostra, Marco Ballestri e al pittore performer Manzo, presenta uno spettacolo-concerto multimediale che intreccia narrazione, immagini e canzoni che ripercorre la storia di Wandrè e dei suoi incredibili strumenti che negli anni '50 e '60 rivoluzionarono il mondo della chitarra elettrica.
ποΈ l'ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti π« prenota on line il tuo posto
o presso il bookshop del museo (strada Maggiore 34) negli orari di apertura
πΈ scopri la mostra Wandrè La chitarra del futuro π« prenota le visite guidate gratuite Alla Scoperta di Wandrè
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dal 23 luglio all'11 settembre ore 21.00 tutti i martedì sera al Museo della musica
e i mercoledì OFF al Museo Medievale
È on line la tredicesima edizione di (s)Nodi festival di musiche inconsuete in programma, quest’anno con una novità: ai classici 8 concerti del martedì sera dal 23 luglio all’10 settembre al Museo della musica si affianca uno spinOFF di due appuntamenti al mercoledì sera (4 e 11 settembre), che si terranno presso il cortile del Museo Civico Medievale, ispirati ai rapporti tra la tradizione musicale occidentale e quella del vicino e medio Oriente, in occasione della mostra Conoscenza e Libertà. Arte islamica al Museo Civico Medievale di Bologna Il festival propone come di consueto un tour musicale intorno al mondo per conoscere e raccontare alcune fra le più interessanti declinazioni della musica popolare e folklorica contemporanea, oltre i confini geografici e di genere. A fare da filo conduttore sarà ancora una volta l'attenzione verso il talento e l'originalità nella capacità di contaminare linguaggi musicali differenti. Si debutta martedì 23 luglio con la tappa italiana del tour europeo di Širom, in cui il trio di polistrumentisti sloveni espande ulteriormente il proprio paesaggio sonoro con nuovi strumenti come il tempura braΔ (mandolino/chitarra della regione balcanica), il daf, l’ocarina e il guembri, ma anche con dispositivi costruiti ad hoc come i risuonatori acustici (realizzati con una molla e un tamburo a cornice). Il tutto a formare un imaginary folk poligenetico e ultraterreno totalmente fuori dagli schemi, in cui convergono fantasie sfrenate e atmosfere ambigue e trascendenti per una delle performance più ipnotizzanti e magiche che vi capiterà mai di vedere. Il 30 luglio Faraualla nei cui straordinari concerti si riflette un lungo lavoro di esplorazione carsica di espressioni vocali di etnie ed epoche diverse, combinate in infinite possibilità di colori e intrecci ritmici su testi italiani, dialettali e sillabe sonore di lingue inventate. Ed è proprio l’assenza di confini a stimolare nel nuovo progetto dal quartetto vocale barese la sperimentazione e il gioco con i suoni, creando una polifonia luminosa dall’immediata potenza espressiva in cui alla fine tutto torna e si ritrova: letture amate e studi, amori e proteste, poesia e violenza, divertimento e sacrificio, guerra e resistenza, favole e dura realtà. Il 6 agosto il progetto del Duo Bottasso & Wooli, nato durante una residenza artistica in Svizzera, in cui i curiosi fratelli musicisti Simone e Nicolò Bottasso incontrano Fan-Qi e l’incantevole suono della sua pi’pa. Da quel momento la musicista taiwanese diventa una “sorella onoraria” del duo, condividendo l’approccio contemporaneo alla musica della tradizione che si fonde con l’improvvisazione e la ricerca elettronica del XXI secolo. Con la successiva aggiunta delle audaci improvvisazioni jazz del batterista norvegese Michael Lee Sørenmo, la loro famiglia musicale si è completata: quattro eclettici musicisti che mettono i propri diversissimi background al servizio di un’utopica quanto entusiasmante reinterpretazione delle espressioni musicali popolari e moderne. Il 13 agosto sarà di scena la particolare fusione di tradizione e innovazione degli Afrodream, incontro di talenti provenienti da mezzo mondo (Senegal, Burkina Faso, Argentina, Italia) uniti dalla comune passione per la musica e dal desiderio di creare qualcosa di unico e significativo. Utilizzando poliritmie e strumenti tradizionali africani come il djembe, il sabar e il balafon e mescolandoli con sonorità tipiche della musica europea e sudamericana e improvvisazioni di stampo jazzistico, la band plasma un sound dinamico e originale, al contempo esotico e familiare, che caratterizza le loro performance, davvero uniche nel panorama world contemporaneo. Il 20 agosto Brigan, il cui repertorio è una vera e propria transumanza sonora, in cui Irish roots celtiche s’incrociano con sonorità iberiche, ritmiche ostinate della Terra Felix e del Sud Italia e ricerca elettronica trance. Ed è proprio questo il cuore del loro ultimo coraggioso progetto, in cui i canoni della semplice riproposta del folklore vengono abbandonati per reinventare un immaginario sonoro perduto: grazie alla simbiosi tra percussioni ed elettronica, canto, tamburi, flauti e paesaggio sonoro riemergono decostruiti, rielaborati e stratificati in un articolato intreccio di rapporti tra passato e presente. (s)Nodi continua il suo viaggio il 27 agosto In a New World, alla scoperta del nuovo mondo di Marco Tiraboschi, un eclettico melting pot in cui strumenti ed elementi della musica balcanica, mediorientale e latina espandono la matrice della nuova scuola jazz contemporanea, di cui il musicista bresciano e il suo trio sono tra i più apprezzati interpreti. Cucito sul suono della chitarra ibrida e dell’oud, il loro set realizza un cross-over obliquo e affascinante lontanissimo da tentazioni di occidentalizzazione o di appropriazione, basandosi al contrario sulla integrazione dei vari linguaggi “mondiali” in un unico coerente discorso musicale capace di trascendere stili e tecniche e di rendersi così potenzialmente comprensibile a tutti. A seguire il 3 settembre con il concerto di Yorka Rios, cantante nata e cresciuta all’Habana e figlia di Raùl Rios, storico violinista della Ritmo Oriental, leggendaria orchestra di charanga cubana. Dall’incontro tra il suo gruppo e il virtuoso chitarrista argentino Daniel Chazarreta (già con Juanjo Dominguez e Vinicio Capossela) nasce Mi son entero, in cui il sabor dei ritmi caribegni del Son, del Bolero e del Danzòn vengono combinati con le sonorità della musica afro-peruviana, del folklore argentino e delle infinite sfumature che il continente latino americano ci offre, attraverso l'imprevedibile interpretazione di due tra i più grandi conoscitori di questo immenso patrimonio. Il giorno dopo, mercoledì 4 settembre, la prima delle due novità OFF del calendario di quest’anno: Bestenigar, il primo dei due appuntamenti al Museo Medievale, progetto che trae il nome da un maqam condiviso sia dalla tradizione musicale ottomana che da quella rinascimentale italiana. Con Safa Korkmaz, uno dei massimi esponenti della tradizione di canto turco-ottomana, esploreremo gli intrecci di linguaggi, strumenti, codici e poetiche che per secoli hanno permeato i confini tra Venezia Levantina ed Oriente: un eccezionale concerto sulla musica in transito tra Oriente e Occidente, tra echi della corte Ottomana, scambi di mode, arti e conoscenze lungo le correnti del Mediterraneo e viaggi di melodie ebraiche dalla Mantova dei Gonzaga alle melodie Nihavend. Il 10 settembre si ritorna al Museo della musica con il duo di Barcellona formato da Magalì Sare & Manel Fortià, il cui repertorio nasce dall’ibridazione di famose canzoni catalane e latinoamericane, che il loro talento purissimo e minimalista trasfigura a tal punto da renderle spesso impossibili da riconoscere al primo istante. Ma è nei live che il loro immenso potenziale si rivela, quando la voce delicata e versatile di Magalì si unisce alla sterminata ricchezza strumentale del contrabbasso di Manel in un’alchimia così perfetta da dare l’impressione a chi ascolta di risuonare come un solo strumento, offrendo così al pubblico un’esperienza di concentrazione quasi magica su ogni movimento e su ogni nota. La rassegna si conclude mercoledì 11 settembre con il secondo concerto OFF al Museo Medievale: Oltremura è l’ultimo progetto dello storico trio nato dall’incontro tra un ebreo sefardita milanese con origini assai miste, un famelico ricercatore e interprete di musiche popolari e uno straordinario musicista del Kurdistan siriano. Un itinerario musicale che si (s)noda tra versioni rom accelerate dei klezmer degli ebrei balcanici, danze greche innestate su taksim siriani e ballate curde provenienti dalle terre tra Vienna e il Caspio, da sempre abitate, attraversate, invase da greci, ebrei, zingari, kurdi, turchi, armeni, arabi, la cui vitalità ha prodotto capolavori e orrori, in un crogiuolo culturale, artistico e umano che fermenta tuttora.
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oppure presso le biglietterie del Museo della musica (strada Maggiore 34) o del Museo Civico Medievale (via Manzoni 4) negli orari di apertura e - nelle serate di concerto - a partire dalle ore 20.00
Nelle serate di (s)Nodi OFF al Museo Civico Medievale, nel prezzo del biglietto del concerto è compresa la possibilità di partecipare ad una visita guidata alla mostra della durata di 30’, con inizio alle ore 20.
(s)Nodi fa parte di Bologna Estate promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana - Territorio Turistico Bologna-Modena
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calendario completo di (s)Nodi_24 πΊοΈ programma di (s)Nodi_24 β¬ scarica la cartolina di (s)Nodi_24
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i sabati ore 15.30>18.30 le domeniche ore 10.00>13.00 fino al 27 luglio
i weekend alla scoperta del Museo della musica
In itinere è il nuovo progetto di mediazione culturale del Museo della musica: fino al 27 luglio, tutti i sabati dalle 15.30 alle 18.30 e le domeniche dalle 10.00 alle 13.00 un espert* risponderà alle domande sulle collezioni o un* musicista sarà a disposizione delle persone in visita per una mini-performance all’interno delle sale del museo.
π« gli appuntamenti di In Itinere sono compresi nel biglietto del museo acquista online l'ingresso per il weekend che desideri
o presso il bookshop del museo (strada Maggiore 34) negli orari di apertura
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fino all'8 settembre 2024 - gratuito
le chitarre visionarie di Antonio "Wandrè" Pioli al Museo della musica Per i suoi 20 anni, il Museo della musica inaugura la mostra dedicata alla riscoperta del genio visionario di Antonio "Wandrè" Pioli, fondatore della prima fabbrica di chitarre elettriche in Italia negli anni Cinquanta. Curata da Marco Ballestri con la collaborazione di Oderso Rubini e del collettivo I Partigiani di Wandrè, la mostra celebra l'arte e le incredibili innovazioni degli strumenti musicali creati da Wandrè, vere opere d'arte intrise di futurismo, surrealismo, metafisica e astrattismo. Wandrè, nato nel 1926 a Cavriago, è stato un artista poliedrico, partigiano, imprenditore e uno dei liutai più innovativi del secolo scorso. La sua visione è sin da subito stata quella di trasformare la chitarra elettrica in una protesi artistica, capace di trasmettere emozioni attraverso forme, colori e materiali innovativi come plastica e alluminio. La sua fabbrica - il cui iconico edificio a 15 lati dal design avveniristico è stato ricostruito nell'allestimento della nuova sala delle esposizioni temporanee - e un approccio alla produzione basato sulla orizzontalità e sulla partecipazione degli operai ad ogni fase del lavoro, ha prodotto strumenti unici e iconici che hanno affascinato musicisti e collezionisti in tutto il mondo. La mostra presenta oltre 50 pezzi, tra chitarre, bassi e contrabbassi, ognuno con la propria storia e personalità unica. I modelli esposti mostrano l'estro e la creatività di Wandrè, con riferimenti alla psichedelia, alla conquista dello spazio e al movimento flower power anticipando di almeno 20 anni stili, mode ed estetica degli strumenti musicali. Tra i pezzi più iconici ci sono la Brigitte Bardot, la Polyphon e la Rock'n'Roll, ognuna con caratteristiche uniche e un lirismo erotico che permea tutta la produzione dell'artista La mostra non solo celebra l'opera di Wandrè, ma racconta anche la sua vita e il suo impatto sulla scena musicale italiana e internazionale: dagli anni '60, infatti, Wandrè ha esportato il suo nome in tutto il mondo, influenzando collezionisti e chitarristi: Bob Dylan durante la sua tournée inglese del 1965, davanti a una vetrina piena di chitarre Wandrè, esclama “We don’t have those guitars in the States! Man, they are incredible”. Frank Zappa, presidente della commissione del concorso Miss off the wall (promosso dalla rivista Guitar Player, e deputato a eleggere la chitarra più eccentrica) nel 1986 aggiudicò a due Wandrè (la Scarabeo e la Oval, entrambe esposte in mostra) il primo e il secondo posto al concorso. E questo a distanza di quasi 25 anni dalla loro creazione e a 16 dalla chiusura definitiva della fabbrica di Wandrè (avvenuta nel 1970).
Ma anche Ace Frehley - chitarrista newyorkese dei Kiss - utilizzò una Bikini durante il tour del 1981, mentre suonano regolarmente delle Wandrè così come Buddy Miller, Peter Holmström dei Dandy Warhols, Sean Lennon e Charlotte Kemp Muhl e anche il chitarrista e attore americano Johnny Depp è un fan delle Wandrè, tanto che ha voluto omaggiare l’amico Joe Perry (chitarrista degli Aerosmith) con una Brigitte Bardot di colore blu nassau, a detta di quest’ultimo, “la chitarra perfetta per il blues”. Ma anche in Italia non mancano ovviamente illustri esempi: Wandrè realizzò la prima chitarra elettrica di Adriano Celentano, l’unica usata da Francesco Guccini, quelle più care ai Nomadi, il basso di Caterina Caselli, e fra i suoi estimatori odierni contiamo Federico Poggipollini, Massimo Martellotta, Alex Kid Gariazzo, Marco Colombo, Francesco Fry Moneti, Filippo Graziani, Max Bonfrisco e molti altri. Attraverso la mostra "Wandrè La chitarra del futuro", il Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna celebra non solo l'opera di un grande artista e liutaio, ma anche la creatività e l'innovazione che caratterizzano il mondo della musica e della cultura italiana. La mostra offre ai visitatori un'opportunità unica di immergersi nell'universo di Wandrè e di scoprire l'incanto e la magia dei suoi strumenti musicali unici nel loro genere e provenienti davvero... dal futuro! la mostra Wandrè la chitarra del futuro è promossa dal Museo internazionale e biblioteca della musica | Settore Musei Civici Bologna in collaborazione con Regione Emilia-Romagna - Assessorato alla Cultura sponsor tecnico Assimusica
ποΈ l'ingresso alla mostra è gratuito negli orari di apertura del museo
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Museo internazionale e biblioteca della musica - Settore Musei Civici Bologna Strada Maggiore 34 40125 Bologna βοΈ +39 051 2757711 museomusica@comune.bologna.it | bibliotecamusica@comune.bologna.it museibologna.it/musica | museibologna.it/musicaen seguici su facebook | instagram | tripadvisor | wiki_ita - wiki_eng - wiki_fra - wiki_δΈζ
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