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Education & Scuola

Ecco il nuovo profilo di funzionamento: cambierà l’inclusione scolastica?

Nuovo Pei e profilo di funzionamento sono previsti dal decreto 66/2017, che ridisegna l'inclusione scolastica degli alunni con disabilità. Attesissime dalle scuole, ora finalmente il Ministero della Salute pubblica le "Linee guida per la redazione della certificazione di disabilità in età evolutiva ai fini dell’inclusione scolastica e del Profilo di funzionamento"

di Sara De Carli

Finalmente ci siamo. Ieri il Ministero della Salute ha pubblicato le "Linee guida per la redazione della certificazione di disabilità in età evolutiva ai fini dell’inclusione scolastica e del Profilo di funzionamento, tenuto conto della classificazione ICF dell'OMS" (sono allegate in fondo all'articolo). Il cambio di paradigma nella certificazione della disabilità e le conseguenti Linee Guida per attuarlo era previsto dal Decreto legislativo n. 66/2017 – a sua volta uno dei decreti attuativi della Buona Scuola, contenente Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità e sono state predisposte dal Gruppo di lavoro istituito presso il ministero nel luglio 2018.

In sostanza nel 2017 si stabilì che alla base del Progetto Individuale ex art 14 della Legge 328 e del PEI scolastico di bambini e ragazzi con disabilità ci dovesse essere il superamento della vecchia valutazione diagnostico funzionale, sostituita da un profilo di funzionamento redatto secondo i criteri del modello bio-psico-sociale della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilita' e della Salute (ICF).

La mancanza di queste Linee guida – dal profilo di funzionamento dovrebbero discendere la predisposizione e l’attuazione dei vari supporti e sostegni – è uno degli elementi che ha reso irta di ostacoli anche l’introduzione del nuovo PEI, che su di esse avrebbe dovuto basarsi.

Max Bruschi, ex capo dipartimento al Ministero dell’Istruzione ai tempi di Lucia Azzollina, oggi tornato all’Ufficio scolastico lombardo, lo saluta come «un evento che ha quasi del miracoloso, vista la pluralità di soggetti chiamati a dare non semplicemente un parere, ma "concerti" e "intese"». Su Facebook sottolinea come «ora la palla passa alle Regioni per la traduzione nel concreto. Con i nuovi "profili di funzionamento", certamente il lavoro dei GLO potrebbe risultare più snello. Ma le procedure, come le idee, camminano sulle gambe delle persone».

Anffas ha preso parte alle attività del gruppo di lavoro con l’avvocato Gianfranco De Robertis, coinvolto come esperto esterno. Roberto Speziale, presidente nazionale di Anffas, a caldo commenta così: «Dopo lunghissima gestazione, il prodotto finale introduce elementi innovativi e convincenti che, ove correttamente utilizzati, potranno avviare quel necessario cambiamento in chiave realmente inclusiva e rispettoso del modello biopsicosociale del mondo della scuola. Riforma da noi attesa e fortemente auspicata».

Dopo la sentenza del TAR del Lazio del settembre 2021 e la successiva sentenza del Consiglio di Stato, che ad aprile 2022 con sentenza definitiva (la n. 3196) ha fatto rivivere il Decreto Interministeriale n. 182/2020 e con esso il nuovo modello di Pei scolastico, questo era il tassello mancante per mettere le scuole nelle condizioni di sviluppare percorsi di inclusione scolastica coerenti con le ultime indicazioni normative.

Cos’è

«Il Profilo di funzionamento descrive con maggiore dettaglio, rispetto a quanto già presente nel Certificato medico diagnostico-funzionale e nel Verbale di accertamento, l’interazione del soggetto con i fattori ambientali, in riferimento allo svolgimento di una selezione di attività nei domini considerati, in termini di performance. Il documento mette in luce se e quanto i fattori ambientali a disposizione del soggetto sono sufficienti e adatti per superare le eventuali difficoltà nelle attività o se, al contrario, le peggiorano. Nel documento sono inoltre presi in esame i punti di forza del soggetto in età evolutiva insieme ad altre informazioni utili alla definizione del Piano educativo individualizzato (PEI) e del Progetto individuale», si legge nel documento.

Da chi è redatto

«Il Profilo di funzionamento è redatto da una unità di valutazione multidisciplinare nell’ambito del SSN, composta da: a) uno specialista in neuropsichiatria infantile o un medico specialista, esperto nella patologia che connota lo stato di salute del minore; b) almeno due delle seguenti figure: un esercente di professione sanitaria nell’area della riabilitazione, uno psicologo dell’età evolutiva, un assistente sociale o un pedagogista o un altro delegato, in possesso di specifica qualificazione professionale, in rappresentanza dell'Ente territoriale di competenza. Il Profilo di funzionamento è redatto con la collaborazione dei genitori della bambina o del bambino, dell'alunna o dell'alunno, nonché, nel rispetto del diritto di autodeterminazione nella massima misura possibile, della studentessa o dello studente con disabilità, con la partecipazione del dirigente scolastico e/o coordinatore della scuola paritaria ovvero di un docente specializzato sul sostegno didattico, dell’istituzione scolastica ove è iscritto la bambina o il bambino, l'alunna o l'alunno, la studentessa o lo studente. Il Profilo di funzionamento ai fini dell’inclusione scolastica è aggiornato al passaggio di ogni grado di istruzione, a partire dalla scuola dell'infanzia, nonché in presenza di nuove e sopravvenute condizioni di funzionamento della persona.


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